percorsi scuole


La nostra sezione della AICC si propone di rilanciare la collaborazione fra scuola e università attraverso una più ricca offerta di collaborazione didattica e formativa. Per venire incontro alle esigenze di programmazione delle scuole, si è pensato di redigere una sorta di catalogo di lezioni e percorsi che l´associazione – forte dell´esperienza dei suoi membri e collaboratori – è in grado di proporre in qualunque fase dell´anno scolastico. Si tratta quindi di un´offerta che naturalmente può aprirsi, di volta in volta, a nuovi contributi e collaborazioni: una base di partenza, suscettibile di sviluppi e aggiornamenti. La scelta dei temi, oltre che alle diverse competenze dei relatori, è ispirata ad alcuni principi di fondo:

generalità: sono privilegiati temi di ampio respiro, che abbiano chiare potenzialità di applicazione nel quadro della programmazione didattica delle scuole.
scientificità: l´ambizione è quella non solo di divulgare, ma anche di sottoporre a verifica didattica scoperte recenti e nuove tendenze critiche. Si tratta quindi di una divulgazione strettamente legata alla ricerca, frutto di indagini già concluse o più spesso in progress.
flessibilità: ogni proposta è suscettibile di adattamenti in ragione dei destinatari e delle particolari esigenze della scuola. Suggerimenti in questo senso sono proposti nella presentazione delle singole lezioni, ma resta inteso che qui gli insegnanti hanno la possibilità di giocare un ruolo fortemente propositivo.
componibilità: le singole lezioni sono concepite come unitàindipendenti, ma saranno certamente più proficue se inquadrate in percorsi più ampi, fino a formare, su grandi temi, cicli di incontriinterdipendenti. Le nostre proposte in questo senso, naturalmente, si possono integrare con ulteriori contributi provenienti dalle scuole.

Quella che proponiamo, insomma, è un´offerta fruibile a più livelli, dalla singola conferenza fino a forme di collaborazione più articolate, in cui le scuole abbiano la possibilità di giocare un ruolo decisamente attivo. In questo senso, la AICC potrebbe anche offrire una sponda istituzionale peresportare da scuola a scuola iniziative di provata efficacia comunicativa e didattica.


CATALOGO DI LEZIONI E PERCORSI
TITOLO DELLA LEZIONE
RELATORE
Scuole
Discipline
Atene e la democrazia
Mauro Bonazzi
L-LS
Gr. Fl. St.
Eros e racconto: il romanzo greco
Giuseppe Zanetto
G-L
Gr. Lt. It.
Gli occhi dei poeti: i lirici greci di Salvatore Quasimodo
Andrea Capra
G-L-LS
Gr. It.
Il libro dalle origini a Internet
Stefano Martinelli Tempesta
G-L-LS
Gr. Lt. It.
Il mestiere del filologo
Stefano Martinelli Tempesta
L-LS
Gr. Lt.
Il romanzo di Petronio e la sua fortuna
Nicola Pace
L-LS
Lt. It.
Il simposio greco tra poesia, arte e filosofia
Andrea Capra
L
Gr.. Lt. Fl. S.A.
Il teatro filosofico di Platone
Andrea Capra
L-LS
Gr. Fl. S.A.
La biblioteca ritrovata
Nicola Pace
L-LS
Gr. Lt. Fl.
La globalizzazione dello spettacolo e la nascita del teatro ‘borghese’
Giuseppe Zanetto
G-L
Gr. St. S.A.
Letteratura e potere nella commedia greca
Stefano Martinelli Tempesta
L-LS
Gr. St.
Ridere alla greca con Aristofane
Giuseppe Zanetto
G-L-LS
Gr. It.
Tragedia e mito: lo ‘zoom’ del poeta
Giuseppe Zanetto
L
Gr.
Alle origini del libro filosofico
Franco Trabattoni
L-LS
Gr. Fl.
L'antica contesa tra poesia e filosofia
Franco Trabattoni
L-LS
Gr. Fl.
La disciplina del logos: dialettica e dialogo
Franco Trabattoni
L-LS
Gr. Fl.
La celebrazione della vittoria sportiva: epinici ed epigrammi
Cecilia Nobili
L-LS
Gr.













Legenda:



Fl.        Filosofia
G         Ginnasio
Gr        Greco
It.        Italiano
L         Liceo classico
LS       Liceo scientifico
Lt.       Latino
S.A.     Storia dell’Arte
St.       Storia



ATENE E LA DEMOCRAZIA

La democrazia è certo uno dei lasciti del mondo greco che ha avuto maggiore fortuna nella tradizione occidentale, moderna e contemporanea. Ma la celebrazione del ‘miracolo greco’ (Renan) è stata troppo spesso causa di equivoci, che hanno prodotto un’idealizzazione di quello che per gli Ateniesi era stata l’esperienza della democrazia. Scopo della lezione (o del percorso di lezioni) è mostrare che intorno al problema della democrazia fiorì un dibattito vivacissimo, caratterizzato da prese di posizione tanto in senso positivo quanto in senso negativo. L’analisi di testi celebri e da sempre oggetto di studio (in particolare l’epitafio di Pericle e più in generale alcuni passi scelti di Tucidide, l’Antigone di Sofocle, i sofisti e Platone) permetterà di evidenziare l’importanza di alcuni snodi di grande attualità. La discussione sulla democrazia costituisce infatti un momento privilegiato per ripensare al rapporto che corre tra giustizia e forza, tra legge e violenza. E la riflessione su questi problemi servirà a sua volta a interrogarsi sulla natura degli uomini – se veramente sono animali politici. I problemi trattati sollevano evidentemente questioni che riguardano sia lo studio del mondo greco sia della filosofia più in generale.


EROS E RACCONTO: IL ROMANZO GRECO

La lezione prevede una rassegna del genere romanzesco dalle sue origini fino alle soglie dell’era bizantina, attraverso i principali testi conservati, che saranno proposti in ordine cronologico. Non mancherà una panoramica sulle principali tendenze interpretative, straordinariamente varie: dagli approcci in chiave religiosa, che vedono nelle vicende romanzesche una sorta di partitura mistica in cui si celano allusioni a un percorso iniziatico, a quelli di carattere storico-sociale, che privilegiano lo studio dei romanzi come specchio della società, fonte privilegiata per la ricostruzione di aspetti di vita e cultura spesso quasi invisibili nei generi della letteratura ‘alta’. Il taglio prevalente sarà però quello letterario, e potrà risolversi nella presentazione di un romanzo in particolare, anche sulla base delle preferenze espresse dagli insegnanti di scuola. Non è da trascurare, da questo punto di vista, il fatto che la lingua molto semplice dei romanzieri più antichi (Caritone e Senofonte Efesio) si presta a impieghi didattici a partire dai primissimi anni di scuola superiore.


GLI OCCHI DEI POETI: I LIRICI GRECI DI SALVATORE QUASIMODO

A quasi settant’anni di distanza dalla loro pubblicazione, i lirici greci di Quasimodo sono per il lettore moderno uno strano paradosso: la critica ha via via sottolineato elementi di fragilità culturale nell’opera del premio Nobel, e oggi la sua poesia è certamente meno letta di quanto non fosse alcuni alcuni decenni fa, eppure le sue traduzioni dai lirici, che rivelano una conoscenza del greco imperfetta, sono un’opera molto amata, che ha avvicinato il grande pubblico alla poesia antica. La lezione intende esplorare questo paradosso, anche attraverso il confronto con gli originali greci oppure – a seconda dei destinatari – con altre versioni moderne. Emergeranno così le manchevolezze delle versioni di Quasimodo, ma anche – alla luce delle più recenti e avvertite tendenze della ricerca sui lirici greci – alcune straordinarie intuizioni, che dimostrano come gli occhi dei poeti possano talora vedere meglio e prima della ricerca scientifica. A seconda dei casi, l’accento potrà battere maggiormente sui progressi della ricerca scientifica nel campo della lirica greca, sul ruolo dei lirici nella produzione poetica di Quasimodo e così via.



IL LIBRO DALLE ORIGINI A INTERNET

Il libro, nonostante la pervasiva presenza della comunicazione televisiva e di quella virtuale che si realizza mediante la rete, resta comunque ancora oggi il veicolo principale per la trasmissione del sapere. Il percorso didattico, che può essere articolato in più lezioni e che, se diversamente modulato, si può rivolgere al biennio ginnasiale, al triennio di Liceo Classico e alle cinque classi del Liceo Scientifico, intende percorrere le tappe della vicenda storica del libro nelle sue varie forme (dal rotolo al codice al libro elettronico), allo scopo di mostrare agli studenti sia il complesso rapporto che la forma dell’oggetto contenitore ha intrecciato con il contenuto, limitandolo, modificandolo, condizionandolo, sia le reciproche influenze intercorse tra la realtà sociale ed economica circostante e le tecniche di lettura e di apprendimento che stanno alla base di ogni forma di trasmissione del sapere. Si prevede la proiezione di immagini, oltre alla visita di alcuni siti internet di particolare interesse.



IL MESTIERE DEL FILOLOGO

La percezione comune induce di norma a considerare il testo come qualcosa di fisso e immobile sul quale deve esercitarsi il libero movimento dell’interpretazione letteraria e/o filosofica. Il testo antico, in realtà, così come lo leggiamo oggi, è il risultato da un lato di un lungo e travagliato percorso che lo ha condotto, non sempre in condizioni di perfetta salute, agli occhi curiosi dei lettori moderni, dall’altro di un faticoso lavoro di ricostruzione frutto di un viaggio esplorativo che ripercorre a ritroso le vicende del testo allo scopo di restituirgli una forma il più possibile vicina a quella voluta dall’autore. Il percorso didattico, prevalentemente indirizzato al triennio dei Licei Classici e agli ultimi tre anni dei Licei Scientifici, può essere articolato anche in più lezioni, volte a illustrare, anche mediante la proiezione di immagini, alcuni degli aspetti più caratteristici del mestiere del filologo, dallo studio dei manoscritti medievali e dei papiri antichi (la tradizione diretta), all’esame di fonti parallele, quali la tradizione indiretta e le traduzioni in altre lingue, alla pratica della costituzione del testo che, mediante un vaglio critico, deve operare una scelta fra le differenti forme in cui il testo ci è stato trasmesso.



IL ROMANZO DI PETRONIO E LA SUA FORTUNA

Uno dei testi del mondo antico che ebbe maggiore fortuna nella cultura europea, a partire dal ‘500, fu il Satyricon di Petronio, apprezzato per l'eleganza della lingua e la novità della trama, nonché per la corrosiva parodia di personaggi e situazioni topiche del romanzo greco e di altri generi letterari. La scoperta, verso la metà del ‘600, del maggiore frammento del romanzo, la cosiddetta Cena di Trimalchione, portò non solo ad un’ulteriore fioritura di edizioni e traduzioni, soprattutto in Francia, ma ad una attenzione nuova per la lingua latina d’uso nelle classi umili o arricchite dell'impero (il sermo plebeius e cotidianus), ricca di grecismi, neoformazioni, ibridismi. Scopo della lezione sarà pertanto portare gli studenti alla consapevolezza di queste novità, e vederne l'impatto nella cultura del ‘600 e del ‘700. Una seconda lezione potrà essere dedicata alla ripresa del romanzo da parte di uno dei più grandi registi del ‘900, Federico Fellini. L'esperimento felliniano del 1969, dettato dall'esigenza di rivivere il mondo romano in una prospettiva onirica, resta uno dei tentativi più affascinanti di rivivere il mondo antico attraverso il filtro delle angosce dei moderni. Gli studenti potranno così accostarsi al mondo ideologico, tanto lontano dal loro, dei “figli dei fiori” degli anni ‘60, che tanta parte ha nella ripresa dei personaggi petroniani.


IL SIMPOSIO GRECO TRA POESIA, ARTE E FILOSOFIA

Il simposio era per i Greci un segno distintivo dell’identità ellenica, che li distingueva dagli altri popoli. E’ il momento del gioco e della libertà espressiva, in cui più l’uomo si avvicina agli dèi, e non per caso è nel simposio che la poesia arcaica – dagli aedi omerici fino ai lirici greci – trova il suo luogo naturale. Attraverso testimonianze letterarie e iconografiche, saranno presi in esame gli aspetti materiali e ideologici del simposio, e in particolare il suo carattere di esperienza totale, che coinvolge tutti e cinque i sensi e riassume in sé molti dei principali elementi della civiltà greca – mito, musica, religione, arti figurative e più tardi filosofia. Il percorso può articolarsi in una o più lezioni e mettere a fuoco aspetti diversi: il banchetto degli eroi e l’alimentazione in Omero, la lirica greca nella sua dimensione simposiale, l’immaginario del simposio nella pittura vascolare, il simposio filosofico nei capolavori di Platone e Senofonte, la funzione politica del simposio da Alceo all’Atene democratica, il simposio in Plutarco e Luciano, la ricreazione del simposio greco nella lirica latina e così via.


IL TEATRO FILOSOFICO DI PLATONE

Che cos’è il dialogo platonico? Una tradizione antica – ricostruibile in base a testimonianze letterarie, iconografiche ed epigrafiche – riconduce l’opera di Platone al mondo del teatro e della recitazione. La lezione si propone di ripercorrere questa tradizione poco nota, per poi analizzare la presenza di poesia e teatro all’interno degli stessi dialoghi: saranno così prese in esame le cosiddette ‘autotestimonianze’, ossia quei passi in cui Platone sembra alludere, indirettamente, alla propria opera di scrittore in termini di poesia, incantamento, iniziazione alle Muse. Come immaginosamente ebbe a dire Nietzsche, il dialogo platonico “prodotto dalla mescolanza di tutti gli stili... fu come la scialuppa su cui l’antica poesia, che aveva fatto naufragio, si salvò con tutti i suoi figli: pigiati in uno stretto spazio, ansiosamente soggetti al pilota Socrate, navigavano verso un mondo nuovo, che non sapeva saziarsi di contemplare il fantastico aspetto di questo corteo”. A seconda dei casi, il percorso – che può articolarsi in una o più lezioni – privilegerà qualcuno dei maggiori dialoghi platonici: Fedro, Simposio, Fedone o Repubblica e Timeo.



LA BIBLIOTECA RITROVATA

Quando a metà del Settecento i Borboni diedero l’avvio al difficile scavo archeologico di Ercolano, nessuno avrebbe mai supposto di trovare in una villa un'intera biblioteca, composta di rotoli di papiro carbonizzati dall'eruzione del Vesuvio del 79 d.C. Con il lento e difficile processo di svolgimento dei papiri, proseguito per tutto l'Ottocento e Novecento, e che attualmente si avvale delle tecnologie più sofisticate, venne alla luce una serie imponente di testi, soprattutto greci, e di filosofi epicurei: Epicuro, Metrodoro, Polistrato, Demetrio Lacone e Filodemo di Gadara, quest’ultimo vissuto in età augustea ad Ercolano, a contatto con i maggiori esponenti della cultura romana. La lezione si propone di percorrere, in forma sintetica, l'affascinante storia di questa scoperta, di analizzare alcuni dei testi più accessibili, e di portare alla luce i rapporti tra la poetica di Filodemo e l'audace esperimento di poema filosofico tentato da Lucrezio. Anche la poetica di Orazio (Ars poetica), che tanta importanza ha avuto nella formazione delle poetiche europee dell'Umanesimo, potrà essere esaminata alla luce del dibattito presente nei papiri ercolanesi.


LA GLOBALIZZAZIONE DELLO SPETTACOLO E LA NASCITA DEL TEATRO "BORGHESE"

L’onnipresenza dei teatri, perfino in località urbane minuscole, è uno dei tratti più stupefacenti del mondo greco: lo nota perfino il turista frettoloso, ma questa esplosione del teatro è poi evidente anche nelle pitture vascolari, che ne testimoniano l’enorme popolarità a partire dal quarto secolo. Un simile boom ha le sue premesse in quella fase della commedia, poco nota, che viene detta ‘di mezzo’. Il graduale passaggio dal teatro della polis, organicamente legato a una singola comunità, al teatro ellenistico dominato da compagnie itineranti è un fenomeno affascinante e poliedrico: alle più tradizionali letture idealistiche, che nella transizione vedono il riflesso di una nuova mentalità legata al mondo privato degli affetti, se ne affiancano altre più concrete: le innovazioni ideologiche e formali ben visibili in Mendandro, che per noi fissa definitivamente i caratteri del teatro borghese, dipendono in larga misura proprio dalla ‘globalizzazione’ del fenomeno teatrale. La lezione può assumere un taglio più letterario o storico-artistico, con l’esame di testi o testimonianze iconografiche.



LA LUNGA STRADA VERSO LA LIBERTA' DELL'ANIMA

Concetto dibattuto e controverso in età moderna, quello di eleutheria, “libertà”, conosce un cammino evolutivo ben preciso, lungo l’arco di sviluppo della civiltà greca arcaica e classica. L’idea di libertà si modifica e riplasma a seconda della realtà storica e sociale: se con Omero la definizione si articola essenzialmente attorno al discrimine tra schiavi e uomini liberi, con il progressivo affermarsi della polis e di una stratificazione sociale più sfaccettata, l’eleutheria va assumento connotati più complessi, legati all’esigenza di partecipazione all’amministrazione della città dei ceti emergenti. La libertà non è allora più solo quella dai nemici esterni, una libertà politica (e fisica), ma si connota via via in senso morale, fino a che, nell’Atene democratica, si comincerà a parlare di “libertà dell’anima”. Il percorso, destinato alle classi del triennio dei Licei Classici, è finalizzato a indicare le tappe di questo “viaggio”, attraverso la lettura di brani di Omero, Esiodo, Alceo, Teognide, Tucidide, Lisia.



LETTERATURA E POTERE NELLA COMMEDIA GRECA

Il tema del rapporto fra intellettuali e potere affascina da sempre studiosi e studenti e rappresenta uno dei temi che maggiormente illustra l’attualità dell’antico. In particolare della aggressività politica della commedia arcaica, nella fattispecie di quella di Aristofane, ancora oggi vengono proposte letture contrastanti: ci sono alcuni interpreti che leggono questo fenomeno (l’onomastì komodein) come una carnascialesca valvola di sfogo perfettamente controllata, e perciò tollerata, dal potere politico; altri ritengono che l’aggressione personale altro non sia se non l’eredità di uno dei generi letterari della lirica arcaica che confluiscono nella Commedia, cioè il giambo; altri, infine, sottolineano con forza le effettive potenzialità eversive della commedia politica del V secolo a.C. La lezione intende analizzare con gli studenti le principali testimonianze ricavabili sia dal testo di Aristofane (in particolare dalle commedie coinvolte nella polemica anti-cleoniana: dagli Acarnesi alle Nuvole) sia da quello di altri autori a lui contemporanei, allo scopo di verificare quale delle tre interpretazioni colga effettivamente nel segno.



LUCIANO E LO SPETTACOLO DEL MONDO

Luciano di Samosata, con la sua opera varia e multiforme, offre uno sguardo vivace e intenso sull’universo cosmopolita dei grandi centri urbani nell’Impero romano del II secolo d.C. Un periodo in cui, non diversamente da oggi, la cultura diventava intrattenimento: retori, santoni, teatranti, poeti popolano le piazze e le vie delle grandi metropoli. Si tratta di una scena varia e ricca in cui si affollano forme di spettacolo popolare, che non si esauriscono nella produzione classica di tragedia e commedia. Attraverso la lettura dei testi, in un ciclo di lezioni destinate essenzialmente al triennio dei Licei Classici, si intende mostrare la contaminazione dei generi letterari caratteristica dell’età di Luciano e individuare i tratti salienti della realtà culturale del tempo. A questo fine, saranno esaminati alcuni passi significativi delle operette di soggetto esplicitamente contemporaneo, dedicate alla satira dell’attualità e al reportage dissacrante (tra gli altri Nigrino, Alessandro). L’analisi di brani dei Dialoghi,con la loro moltitudine di personaggi divini e umani, permetterà invece di mettere in luce i legami dell’opera lucianea con l’arte figurativa e lo spettacolo di età imperiale.



RIDERE ALLA GRECA CON ARISTOFANE

La lezione prende spunto dal titolo di un fortunato libretto di Umberto Albini dedicato alla “fabbrica del comico” in Aristofane, ossia – concretamente – alle modalità esperite dal commediografo per suscitare il riso negli spettatori. In questa prospettiva, vengono alla luce interessanti consonanze con i modi del (far) ridere contemporaneo in una molteplicità di media, dai fumetti alle gag televisive e molto altro ancora. Contemporaneamente, si parlerà anche delle rappresentazioni moderne di Aristofane: la possibilità di restituire autentica vita teatrale a un commediografo vissuto 2.500 anni fa è una sfida fra le più affascinanti. Il percorso potrà essere adattato privilegiando di volta in volta questa o quella commedia, sulla base di fattori diversi ma spesso concomitanti: rappresentazioni di Aristofane in cartellone, letture svolte dagli insegnanti in classe, gruppi di teatro operanti all’interno delle scuole e così via.


TRAGEDIA E MITO : LO ZOOM DEL POETA

Con un procedimento che si potrebbe definire fotografico, i tragediografi mettono a fuoco singoli episodi che nelle grandi saghe mitiche dell’epos sono visibili solo come minuscoli dettagli di un paesaggio molto vasto. La lezione si propone proprio di indagare, nei tragediografi, l’uso di questo ‘zoom’. Emergono così, anzitutto, le cruciali differenze nel modo di presentare il mito nell’epos e nelle tragedie – che Eschilo definiva “avanzi del grande banchetto di Omero” -; in secondo luogo, si apprezza appieno la straordinaria duttilità del mito: l’immagine ‘ingrandita’ mantiene un’alta risoluzione, perché i dettagli poco chiari vengono integrati e ritoccati dal poeta come in una foto rielaborata al computer, secondo modalità diverse nei tre grandi tragici ateniesi. Questo discorso di carattere generale può poi trovare concretezza attraverso l’esame di singole tragedie, a seconda dei programmi delle scuole. Possibile il confronto con testi epici o lirici, per segnalare le diverse forme e funzioni assunte dal mito in questi tre generi letterari.



ALLE ORIGINI DEL LIBRO FILOSOFICO

L’abstract relativo a questo percorso sarà inserito prossimamente



L'ANTICA CONTESA TRA FILOSOFIA E POESIA

L’abstract relativo a questo percorso sarà inserito prossimamente



LA DISCIPLINA DEL LOGOS: DIALETTICA E DIALOGO

L’abstract relativo a questo percorso sarà inserito prossimamente


LA CELEBRAZIONE DELLA VITTORIA SPORTIVA: EPINICI ED EPIGRAMMI
La vittoria negli agoni sportivi costituisce un momento di impareggiabile felicità per l'uomo greco di epoca arcaica e classica, poiché sancisce il suo primato all'interno della comunità e il suo diritto a essere ricordato in futuro per le proprie imprese. La celebrazione di questo momento è dunque irrinunciabile e può essere attuata attraverso molteplici modalità: le più diffuse sono il canto epinicio e il monumento, solitamente corredato da un epigramma. Pur nella diversità di estensione e fruizione che caratterizza questi due generi poetici, essi condividono numerosi temi e spunti e offrono due punti di vista complementari per interpretare la vittoria sportiva.



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